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I Giochi Dimenticati Del Salento

Per comprendere a fondo la vita salentina bisogna guardarla anche con gli occhi dei fanciulli. Questi non avevano molti svaghi ma riuscivamo, anche con mezzi banali e semplici a ridere, a socializzare, a saltare, ed a creare. Le strade erano piene di fanciulli, per lo più maschietti, in quanto le ragazzine erano "mannate alla mescia": mandate dalla maestra di cucito e ricamo. I giochi del tempo erano ad esempio correre dietro ad un cerchio di bicicletta, costruire un monopattino, saltare con la corda, giocare con "a noci", lanciare una trottola, giocare "a buttuni"
Mazza nzirculo

"Mazza e Zirculu" è' formata da due pezzi di legno (ricavati preferibilmente dal manico di un badile ma anche da quello di una scopa. Si tagliano due pezzi, uno forma la mazza (lunghezza 50 cm.) ed uno, lo zirculu, di solo 10 cm. ben appuntito da entrambi i lati.Il gioco consiste nel colpire la punta dello zirculu (con il pezzo a terra) e colpirlo nuovamente al volo cercando di lanciarlo più lontano possibile. Ovviamente come tutti i giochi hanno molte varianti, la più simpatica è quello del cappello: si giocava in due, il secondo monello si piazzava a circa 20 mt. e cercava di raccogliere lo Zirculu al volo fermandosi però entro 3 passi dalla presa. Un altro modo molto diffuso è quello di tracciare 3 grandi cerchi (10 mt. diametro) distanti fra di loro 30 mt. Il lanciatore doveva mandare lo Zirculu nel centro sperando che il difensore avversario piazzato al centro di esso non riuscisse a rilanciarla in quello di partenza. In tal caso il lanciatore era eliminato. Vinceva chi riusciva a completare indenne il tracciato completo.

Pumeta - L'aquilone
La struttura rigida doveva essere costruita con la canna che veniva tagliata in due con il coltello per renderla piu' sottile e leggera. L'arco e la freccia della struttura rigida si fissava all'aquilone con la colla del falegname. Le code dell'aquilone si legavano alla freccia con un bilanciere mediante lo spago. Se in volo l'aquilone faceva dei vortici a causa del forte vento si legava ad esso un peso per renderlo piu' stabile, il peso utilizzato era (la ramigna) erbaccia. E se ciò non bastava a dare la stabilità necessaria per evitare i vortici, si mandavano i cosiddetti telegrammi. erano dei fogliettini bucati al centro per i quali si faceva passare il filo dell'aquilone; questi grazie al forte vento venivano fatti viaggiare lungo tutto il filo sino a raggiungerlo e cosi aumentarne il peso.

123... Stella!!!
Il gioco prevede da tre a dieci concorrenti.Un primo giocatore si posiziona di fronte al muro mentre gli altri, si posizionano a dieci passi di distanza rispetto a lui.Il primo giocatore deve dare le spalle ai compagni, coprirsi gli occhi e urlare "1,2,3 stella!". Mentre il primo giocatore pronuncia la frase i suoi compagni camminano verso il muro. Finito di pronunciare questa frase il primo giocatore si gira e se vede i suoi compagni in movimento, può farli tornare indietro.Vince il primo che tocca il muro senza che il primo giocatore se ne accorga.

A Noci
Per giocare è necessario avere delle noci. Si gioca per terra.Si gioca mettendo delle noci posizionate così: tre per terra e una sopra. Con un’altra noce si tira, a turno o tutti insieme, sulle quattro disposte in gruppo, e vince chi riesce a buttare giù più noci. Se mentre si tira si rompe una noce, si può mangiarla

A Ciucciareddhu
E' un gioco di gruppo. Lo svolgimento è molto semplice: prestabilito mediante una "conta" il giocatore che farà da "cavallina", fungendo come appoggio ai compagni di gioco, che, eseguita una breve corsa, poggiandogli le mani sulla schiena si danno slancio per scavalcarlo mediante un salto a gambe divaricate.